lunedì 5 maggio 2025

“Punizioni eccessive su cinque bambini”: indagate a Genova due maestre di seconda elementare

“Punizioni eccessive su cinque bambini”: indagate a Genova due maestre di seconda elementare. Delicato equilibrio: ascoltare i bambini senza traumi.

Ascoltare i bambini senza traumi, educare senza paura

🧒🏼 "La maestra mi ha fatto stare in punizione finché non piangevo"
🚪 "Se non finisci il cibo, ti chiudo nel bagno"

Parole come queste toccano corde profonde. Nessun genitore riesce a restare indifferente. Ma c'è una domanda scomoda che dobbiamo farci con onestà: quanto conta quello che un bambino racconta, e come possiamo capirlo davvero, senza traumi, senza ingiustizie?

🎓 Il caso di Genova che ci costringe a riflettere

In una scuola della Valpolcevera, due insegnanti con anni di esperienza sono state indagate per “abuso dei mezzi di correzione”. Alcuni bambini di 6-8 anni avrebbero raccontato episodi di minacce e punizioni umilianti.
Il PM aveva chiesto l’archiviazione. Ma il giudice ha detto no: serve una perizia psicologica.

Non è una fiction, è la realtà. E in questa realtà c’è chi soffre da entrambe le parti:

  • i bambini, se davvero sono stati feriti
  • gli insegnanti, se accusati ingiustamente

🧠 I bambini non mentono per cattiveria, ma possono confondere

Un bambino racconta quello che ha vissuto. Ma non è detto che lo racconti come un adulto si aspetta. L’esperienza viene filtrata dalle emozioni, dal contesto, dalla paura di deludere.
A volte, il ricordo cambia col tempo. A volte, le nostre domande – anche involontariamente – indirizzano le risposte.

💬 Chiedere “La maestra ti ha urlato forte?”
non è lo stesso che dire:
💬 “Cosa è successo in classe?”

Lo psicologo forense Elena Doni lo dice chiaramente: "I bambini raramente inventano, ma vedono il mondo con lenti molto diverse dalle nostre."

🖍️ I segnali da non ignorare

Non servono solo le parole. Il corpo dei bambini parla spesso prima della bocca.
Ecco alcuni segnali che dovrebbero accendere un campanello:

  • Ricomparsa dell'enuresi (fare la pipì a letto)
  • Disegni ossessivi con figure minacciose o spaventose
  • Rifiuto improvviso della scuola, con sintomi fisici (vomito, tachicardia)
  • Giochi violenti o ripetitivi con personaggi aggressivi
  • Risvegli notturni con paura inconsolabile
  • Comportamenti autolesivi (graffiarsi, strapparsi i capelli)

Non vanno interpretati come prove, ma come richieste di aiuto da indagare con rispetto e competenza.

⚖️ E se fosse tutto un equivoco?

Non possiamo dimenticare il caso di Rignano Flaminio: maestre e operatori accusati e poi assolti.
Non era un’eccezione. Il Centro Antiviolenza di Milano ci ricorda che:

  • 68% delle segnalazioni sono fondate
  • 22% sono fraintendimenti educativi
  • 10% sono del tutto infondate

Anche solo un’accusa, se sbagliata, può rovinare vite, carriere, legami.
Serve cautela, sempre. Ma anche il coraggio di non far finta di niente.

👨‍👩‍👧 Cosa può fare un genitore?

💛 1. Ascoltare con empatia, non con ansia

"Raccontami com’è andata"
"Come ti sei sentito?"
Evitiamo di suggerire o completare le frasi. Il bambino deve sentirsi libero, non sotto esame.

📓 2. Annotare tutto

Tenere un piccolo diario:
📅 Data
🗣 Parole esatte del bambino
🔍 Comportamenti insoliti (paura, malesseri)

🤝 3. Cercare il dialogo con la scuola

Mai partire all’attacco. Un colloquio a tre – genitore, insegnante, dirigente – può fare la differenza.

👩‍⚕️ 4. Chiedere un parere professionale

Parlare con il proprio pediatra e uno psicologo o un pedagogista può aiutare a capire meglio il significato del racconto, i segnali, i bisogni emotivi del bambino.
Prima di denunciare, è utile valutare.

🔚 In conclusione: serve più ascolto, meno reattività

Non c’è un colpevole automatico. Non c’è un verdetto facile.

👶 Nessun bambino mente senza motivo,
👩‍🏫 nessun insegnante è immune da errore,
⚖️ e spesso la verità non sta né tutta da una parte, né tutta dall’altra.

Quando scoppia un caso scolastico, i primi a soffrire sono proprio i bambini.
Teniamoli al centro. Sempre.


Se hai dubbi, domande, o vuoi raccontare la tua esperienza, scrivimi nei commenti o in privato. Ascoltare è il primo passo per costruire una scuola e una comunità più sicure per tutti.


📌 Post a cura del dott. Alberto Ferrando, pediatra
✍️ www.ferrandoalberto.blogspot.it


 

domenica 27 aprile 2025

Nuovi casi di Epatite A a scuola


NUOVI CASI DI EPATITE A A SCUOLA: Aggiornamento del post del 31 marzo: https://ferrandoalberto.blogspot.com/2025/03/epatite-in-una-scuola-genova.html

Buongiorno Dottore 

Mio figlio van nella scuola (zona Oregina) con il caso di epatite A di cui si parlava nelle scorse settimane. 

Nel frattempo i casi, a scuola, sono diventati 4 e la profilassi è stata ampliata. Per quanto riguarda la vaccinazione, che è in programma per i prossimi due giorni, volevo chiederle se è vero che prima di diventare efficace vi è una finestra di tempo di circa  15/20 gg,?

Nel frattempo la scuola dovrebbe attuare delle misure di protezione ? 

Mio figlio può effettuare la vaccinazione nonostante abbia la tosse e un po' di raffreddore o è meglio aspettare che stiano bene.

Grazie mille come sempre, le auguro buona domenica!

 

Gentile mamma

Le confermo che la vaccinazione contro l’epatite A ha bisogno di circa 14 -21 giorni di tempo  giorni per garantire una protezione completa, come indicato anche dalle linee guida (Già dopo la prima somministrazione risultano immunizzati circa il 95% dei vaccinati (anticorpi anti-HAV > 20 UI/ml). La seconda dose a distanza di 6/12 mesi dalla prima ne prolunga l’efficacia protettiva. I dati di letteratura più recenti hanno suggerito una durata dell’immunizzazione verso l’epatite A, dopo vaccinazione, di circa 25 anni negli adulti e 14-15 anni nei bambini (CDC, 2010). 

Questo però non significa che il vaccino non inizi a dare un certo grado di protezione anche prima: infatti già dopo pochi giorni si comincia a sviluppare una risposta immunitaria, seppur non ancora pienamente efficace.

Capisco la preoccupazione sulle misure igieniche scolastiche: in caso di focolai di epatite A, è fondamentale rinforzare l’igiene delle manisanificare i bagni e separare, se possibile, i servizi igienici tra i gruppi a rischio. (Incollo sotto le disposi<ioni del Ministero della Salute).

Per quanto riguarda suo figlio: se ha solo tosse leggera e raffreddore senza febbrepuò  tranquillamente ricevere la vaccinazione.

Il vaccino per l’epatite A è un vaccino a virus inattivato, quindi non è controindicato in caso di infezioni respiratorie banali. Solo in caso di febbre alta o malessere importante si potrebbe valutare di  rinviare la vaccinazione di qualche giorno.

 

Indicazioni igienico-sanitarie per la gestione di casi di Epatite A a scuola
Indicazioni del Ministero della Salute (Circolare 0036569-08/12/2022-DGPRE):

Link alla scheda per l’epatite A: https://www.salute.gov.it/new/it/scheda-malattia/epatite/?paragraph=0
- È fondamentale garantire il lavaggio accurato delle mani degli alunni e del personale, soprattutto dopo l’uso dei servizi igienici e prima di consumare cibo.
- È raccomandata la pulizia e disinfezione frequente di bagni e superfici comuni utilizzando prodotti a base di cloro.
- Non è indicata la chiusura della scuola, ma si raccomanda una sorveglianza attiva dei sintomi sospetti e un’adeguata informazione alle famiglie.
Tali misure sono complementari alla profilassi vaccinale in corso, con l’obiettivo di tutelare la salute di tutti i bambini e del personale scolastico.





 

sabato 26 aprile 2025

Farmaci per le vacanze: cosa portare con se?

 Cari genitori, una domanda che spesso ci facciamo e che ponete il pediatra è quello di quali farmaci portare con sé quando si va in vacanza.

Ieri su "Il Secolo XIX" è uscito una mia risposta ai genitori che trovate qui sotto

Con mio marito e il bambino di quattro anni faremo un mese di vacanza all’estero. Sarei portata ad avere con me tutto l’armadietto dei medicinali di casa, ma mio marito dice che sono esagerata. Potreste segnalarmi cosa serve davvero e come bisogna comportarsi?

Lettera firmata e-mail

Questa è una domanda classica da pre-vacanza, sensata e preventiva. 

Chi parte con bambini sa che anche piccoli disturbi possono rovinare giorni preziosi. Organizzarsi è fondamentale, senza esagerare ma neppure improvvisare. 

La farmacia da viaggio ideale deve tener conto dell’età dei bambini, della durata del soggiorno e dei servizi sanitari locali.

 Si parte sempre dai farmaci contro febbre e dolore: paracetamolo e ibuprofene, in sciroppo o gocce, e magari supposte, in caso di rifiuto a deglutire. 

Sono ben tollerati e spesso indispensabili. 

Se i bambini, o voi stessi, soffrite di qualche patologia che richiede terapie prolungate accertatevi di avere terapie sufficienti per la durata della vacanza e anche di più nel caso avvenissero ritardi o contrattempi.

Per i bambini soggetti a nausea da viaggio, un rimedio a base di zenzero (in gocce o sciroppo) può essere d’aiuto: naturale, sicuro, efficace. In caso di diarrea, più che i farmaci conta l’idratazione: portare bustine di sali minerali da sciogliere in acqua sicura. 

Se le scariche sono frequenti, può essere utile il racecadotril. 

I probiotici? Possono aiutare, ma non sono fondamentali. 

La vera prevenzione è evitare cibi crudi, acqua non controllata e gelati artigianali sospetti. 

Un antibiotico oralec ome amoxicillina o una cefalosporina può essere utile per eventuali infezioni respiratorie o urinarie. Sempre da usare dopo parere medico, ma conviene averlo con sé: non sempre è facilmente reperibile all’estero. 

Portarne due confezioni se si parte per zone isolate o soggiorni lunghi. 

Per la pelle, servono una crema antibiotica per ferite, una cortisonica per punture di insetti o dermatiti, disinfettante spray, cerotti impermeabili, garze sterili e forbicine con punta arrotondata. 

Utile anche un cerotto “Steri strip” in caso di piccoli tagli.

 In caso di reazioni allergiche un antistaminico (come la cetirizina) e un cortisonico da utilizzare solo su indicazione medica.

Indispensabili creme, e vestiti, per la protezione dai raggi ultravioletti. 

Nei più piccoli, meglio la protezione fisica: magliette, cappellini e zanzariere. 

Un collirio antibiotico può tornare utile per occhi rossi o congiuntiviti. 

Infine: ricordate di avere con voi termometro digitale, tessera sanitaria, libretto vaccinale e assicurazione medica per tutta la famiglia. 

Registrarsi sul sito “Dove siamo nel mondo” del Ministero è una buona abitudine. 

E tenete presente che dovete parlare con il pediatra per un kit essenziale e personalizzato per i vostri bambini.




















Attenzione ai formaggi a latte crudo: un rischio concreto per i bambini

 Attenzione ai formaggi a latte crudo: un rischio concreto per i bambini

Tempo fa avevo già scritto per sensibilizzare sui potenziali rischi legati al consumo di latte crudo e di prodotti non stagionati a base di latte crudo, specialmente nei bambini. Vedi https://ferrandoalberto.blogspot.com/2024/11/in-ricordo-di-elia-di-3-anni-morto-nel.html?m=1

Ricordo che abbiamo avuto in provincia di Genova la morte di un bambino di cui scrivo nell’articolo: Elia. 

Il latte crudo, infatti, può contenere batteri patogeni pericolosi (E. coli, Listeria, Salmonella) che nei bambini possono causare infezioni gravissime come la sindrome emolitico-uremica (SEU) o sepsi.

Girando in alcuni supermercati nelle scorse settimane, però, ho trovato in vendita formaggi prodotti con latte crudo, correttamente etichettati come “latte crudo”, ma senza alcuna indicazione che metta in guardia i genitori dal somministrarli ai bambini.

Tra questi, per esempio, anche il Raschera DOP (vedi foto) : prodotto buonissimo della tradizione, ma potenzialmente pericoloso per i più piccoli se fatto con latte crudo e consumato non sufficientemente stagionato.

È importante saperlo:

  • Attualmente la legge obbliga a indicare in etichetta l’uso di latte crudo,
  • Non obbliga ancora a scrivere che il prodotto non è raccomandato per i bambini.
  • È in discussione una proposta di legge per vietare ai minori di 10 anni il consumo di formaggi freschi o a media stagionatura a base di latte crudo.

Quindi la responsabilità della scelta è tutta nelle mani dei genitori.

Perché è rischioso?

Il sistema immunitario dei bambini, soprattutto sotto i 5-10 anni, è ancora in fase di sviluppo.

Anche una piccola contaminazione può causare infezioni gravi, che possono portare a ricoveri, danni renali permanenti e, purtroppo, in alcuni casi anche alla morte, come già tristemente successo.

 

Il problema della stagionatura

Attenzione:

  • Non basta una breve stagionatura (tipo 60 giorni) per garantire la sicurezza.
  • I batteri patogeni possono sopravvivere anche in formaggi stagionati diversi mesi.
  • La sicurezza piena è garantita solo con latte pastorizzato o con stagionature molto lunghe (oltre 12 mesi).

 

Cosa consiglio come pediatra?

  • Leggete sempre le etichette: se c’è scritto “latte crudo”, valutate con attenzione.
  • Evitate prodotti a base di latte crudo nei bambini piccoli (almeno sotto i 10 anni).
  • Preferite formaggi da latte pastorizzato, per sicurezza.
  • Non fidatevi del solo aspetto “artigianale” o “tradizionale”: naturale non significa sicuro.


ATTENZIONE:

Formaggi a base di latte crudo non adeguatamente stagionati 

possono essere pericolosi per i bambini

Controllate le etichette! Proteggere i bambini passa anche da piccole scelte quotidiane.



 


martedì 22 aprile 2025

COME SCEGLIERE UN MEDICO? NON SU INTERNET

COME SCEGLIERE UN MEDICO? NON SU INTERNET 

🩺 “Il miglior medico lo trovo su internet”? Guida per genitori (e nonni) che vogliono scegliere con la testa e con il cuore

Se stai cercando un pediatra, un dermatologo o uno specialista per tuo figlio, probabilmente hai già fatto quello che fanno in tanti:
hai digitato su Google e ti sei ritrovato davanti a una lunga lista di medici, con foto, stelline e recensioni.

Ma... come funziona davvero questa classifica? È una gara a chi è più bravo o c'è dell’altro?

Facciamo chiarezza, in modo semplice e sereno 😊


💻 Tanti portali, tanti medici… ma non è una classifica di bravura

Ci sono tanti siti online che permettono di trovare professionisti sanitari, leggere informazioni, prenotare visite. Con titoli allettanti…Top, eccellenze, ultra ecc. ecc. Basta fare una ricerca o spesso te li ritrovi sui social.
Sicuramente questi strumenti possono essere utili per trovare recapiti, orari e specializzazioni, ma è importante sapere come funzionano i meccanismi che ne regolano la visibilità.


🔍 Come compaiono i medici nelle ricerche?

Molti portali offrono servizi a pagamento per i professionisti sanitari.
Questo significa che alcuni medici scelgono di sottoscrivere un abbonamento per avere:

  • Maggiore visibilità nelle ricerche sul sito
  • Schede dettagliate con foto, CV e orari
  • Accesso a servizi di prenotazione online e gestione delle recensioni

➡️ La presenza o la posizione di un medico su questi portali non è necessariamente legata alla sua competenza, ma può dipendere da scelte comunicative e organizzative.

In alcuni casi, i portali generano schede anche senza che il medico ne abbia fatto richiesta diretta, basandosi su dati pubblici (come quelli dell’Albo dei Medici).


🌟 E le recensioni? Utili, ma da leggere con attenzione

Leggere l’esperienza di altri pazienti può essere utile, ma bisogna ricordare che:

  • Non tutti i pazienti lasciano recensioni
  • In alcuni casi, le recensioni sono disponibili solo se si prenota attraverso il sito
  • Le piattaforme adottano diverse politiche di pubblicazione e moderazione

➡️ Le recensioni possono offrire uno spunto, ma non raccontano tutto.
Un medico può essere molto apprezzato anche senza avere una presenza massiccia online.


 E allora come scegliere un medico con buonsenso

Ecco qualche consiglio pratico per una scelta consapevole:

  • Chiedi ad altri genitori: il passaparola resta una risorsa preziosa
  • Parla con il tuo medico di base o pediatra di fiducia
  • Controlla SEMPRE se il medico è iscritto all’Albo, qui: portale.fnomceo.it
  • Osserva come ti senti al primo incontro: sentirsi ascoltati e accolti è già un ottimo segnale
  • Non fermarti alla prima impressione online: esplora, chiedi, valuta

🚫 Attenzione a non fare confusione

È importante capire che:

  • Essere online non è sinonimo di bravura o preparazione
  • Non tutti i professionisti investono nella propria presenza sui portali, per scelta o per abitudini diverse
  • Un buon medico non si misura solo con le recensioni, ma con il rapporto che riesce a creare con i pazienti

🧡 In conclusione

Internet è uno strumento utile, ma la scelta di un medico è qualcosa di personale e delicato.
Portali e recensioni possono aiutare, ma non sostituiscono il consiglio di chi ti conosce o l’intuito di un genitore attento.

Il miglior medico per tuo figlio potrebbe non essere il primo della lista, ma quello che ti fa sentire ascoltato, rispettato e seguito con cura.



📝 Infografica: Come scegliere il medico giusto per tuo figlio


(Immagine a scopo illustrativo)

  1. Chiedi ad altri genitori: Passaparola e raccomandazioni dirette sono spesso più utili.
  2. Verifica l’Albo professionale: Assicurati che il medico sia regolarmente iscritto.
  3. Controlla recensioni con attenzione: Non farti condizionare da una sola recensione.
  4. Scegli un medico che ascolta e risponde alle tue domande.

 Checklist per scegliere il medico giusto:

  •  È iscritto all'Albo dei Medici?
  •  Ha una buona reputazione tra i genitori?
  •  Ti ha fatto sentire ascoltato e rispettato?
  •  Ha ricevuto feedback positivi, ma anche costruttivi?

🔸 Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende esprimere giudizi su medici o portali citati. L’obiettivo è aiutare le famiglie a orientarsi tra le tante informazioni disponibili e promuovere scelte più consapevoli. 🔸